(VIDEO IN ITALIANO)
Area 51 files
Grazie a l’avvento del Freedom of information Act, la C.I.A. venne obbligata a redigere un rapporto, che risulterà essere lungo 355 pagine, nel quale oltre ad ammettere l’esistenza della base, descrive alcune operazioni che venivano effettuate al suo interno.
(TRASCRIZIONE ITALIANO A FINE PAGINA)
ENG/
Area 51 files
A story that will end anyway will certainly be remembered for a long time.
In fact, the news of these days is that, a group of people, some say even one million, would be organizing raids inside the now famous US military base in Area 51.
But how did this come about?
Let’s retrace the story.
Thanks to the advent of the Freedom of information act, the C.I.A. was forced to draw up a report, which will be 355 pages long, in which in addition to admitting the existence of the base, it describes some operations that were carried out within it.
The report in question contained details on the development of the U-2 and SR71 spy planes, but did not mention any names of those who operated there.
Naturally in the report disclosed by the most important media networks, there was no reference to the presence of extraterrestrial ships.
In short, that relationship seemed to have accomplished the desired effect.
People’s curiosity had finally been seconded and the US government could continue to operate undisturbed.
All this ended in 1989, when journalist George Knapp interviewed a man, Bob Lazar.
Lazar claimed to have worked in that base and more precisely on spaceships of extraterrestrial origin.
He also stated in his interviews that he was part of the United States navy, apparently occupied in a secret branch of the Naval Agency intelligence department.
He and his colleagues would take care of developing an aerial propulsion system, starting with non-terrestrial technology.
These declarations had, as it is easy to imagine, a violent impact and those who had initially had to surrender in front of the official statements, feeling like regenerated, began to hunt down the truth again.
But not only testimonials, apparently Bob Lazar also brought the evidence to confirm his claims.
A satellite image, which shows a discoid object in flight, also present on google maps and google earth.
The photo in question appears to have been taken over sector S4 in a U.S.A.F. area, or under the control of the United States Air Force.
This image from Lazar would show the result of an experiment that the physicians in charge of the government were working on at the time and adds that the results obtained are to be linked to the back engineering, starting from the alien technology found after a ufo crash.
Lazar continues his declarations going down in more detail.
The aircraft he observed had three, of what he defines, a kind of mufflers, which allowed these objects to make rapid movements in various directions and a surprising speed.
The cabin for their piloting was small, suitable for a child.
On them there was no sign of welding and the material of which they were composed was unknown to man.
After all these statements, the pressure on the C.I.A. they increased, to the point of forcing the latter to declassify other documents concerning the base.
In one of these appeared a section entitled “U-2, U.F.O. and Blue Book operation, which stated that the alleged U.F.O. spotted, were they nothing more than U-2 aircraft that having the unprecedented ability to fly at a height of 60,000 feet and not being known by pilots, were exchanged by them for unidentified flying objects.
Many, however, did not find this explanation satisfactory, in short a pilot could hardly have exchanged a normal plane for something else.
Apart from this brief quote with the authorities’ final closure of the case, there were no other statements regarding the matter.
In short, even though official sources have always denied any involvement in the U.F.O., it seems that a good part of the experts, instead, strongly supports just the opposite.
Of course it is not known whether or what is true of the various testimonies.
These would therefore be the motivations that today would lead to a striking action mentioned at the beginning.
Naturally it is hoped that no one decides to really put all this into action, having very clear its danger.
Among other things, investigations and testimonies have already brought much and it is hoped that by continuing this path, we will finally reach the truth.
ITA/
Una vicenda che comunque andrà a finire sarà sicuramente ricordata per tanto tempo.
E’ di questi giorni infatti la notizia, che, un gruppo di persone, alcuni dicono addirittura un milione, starebbe organizzando in irruzione all’interno della ormai famosa base militare statunitense dell’Area 51.
Ma come si è arrivati a questo punto.
Ripercorriamone la storia.
Grazie a l’avvento del Freedom of information act, la C.I.A. venne obbligata a redigere un rapporto, che risulterà essere lungo 355 pagine, nel quale oltre ad ammettere l’esistenza della base, descrive alcune operazioni che venivano effettuate al suo interno.
Il rapporto in questione, conteneva il dettaglio sullo sviluppo degli aerei spia U-2 ed SR71, ma non citava alcun nome di chi vi operasse all’interno.
Naturalmente nel rapporto divulgato dalle più importanti reti mediatiche, non vi era alcun riferimento alla presenza di navi extraterrestri.
Quel rapporto insomma, sembrava aver compiuto l’effetto sperato.
La curiosità delle persone era stata finalmente assecondata ed il governo americano poté continuare ad operare in maniera indisturbata.
Tutto questo però finì nel 1989, data in cui il giornalista George Knapp intervistò un uomo, Bob Lazar.
Lazar dichiarò di avere lavorato in quella base e più precisamente su navi spaziali di origine extraterrestre.
Dichiarò inoltre, nelle sue interviste, di aver fatto parte della marina degli Stati Uniti, occupato, pare, in un ramo segreto del dipartimento della Naval Agency intelligence.
Lui ed i suoi colleghi, si sarebbero occupati dello sviluppo di un sistema di propulsione aerea, partendo da tecnologia non terrestre.
Queste dichiarazioni ebbero, come è facile immaginarsi, un violento impatto e chi all’inizio si era dovuto arrendere di fronte alle dichiarazioni ufficiali, sentendosi come rigenerato, ricominciò a dare la caccia alla verità.
Ma non solo testimonianze, a quanto pare Bob Lazar portò anche la prova a conferma delle sue affermazioni.
Un immagine satellitare, che riporta un oggetto discoidale in volo, presente anche su google maps ed google earth.
La foto in questione risulta scattata sopra il settore S4 in un area U.S.A.F., ovvero sotto il controllo della United States Air Force.
Questa immagine a dire di Lazar, mostrerebbe il risultato di una sperimentazione a cui i fisici incaricati dal governo stavano lavorando in quel momento ed aggiunge che i risultati ottenuti siano da ricollegarsi alla retro ingegneria, partita dalla tecnologia aliena rinvenuta in seguito ad un ufo crash.
Lazar continua le sue dichiarazioni scendendo sempre più nei dettagli.
I velivoli da lui osservati possedevano tre, di quelle che definisce, una specie di marmitte, che permettevano a questi oggetti di compiere spostamenti rapidi in varie direzioni ed una velocità sorprendente.
La cabina per il loro pilotaggio era piccola, di dimensioni adatte ad un bambino.
Su di essi non vi era alcun segno di saldatura ed il materiale di cui erano composti, era sconosciuto all’uomo.
Dopo tutte queste dichiarazioni, le pressioni sulla C.I.A. aumentarono, fino a costringere questi ultimi a desecretare altri documenti inerenti alla base.
In uno di questi compariva una sezione intitolata “ U-2, U.F.O. ed operazione Blue Book, in cui si affermava sostanzialmente che, i presunti U.F.O. avvistati, non fossero altro che aerei U-2 che avendo la capacità inedita di volare ad un altezza di 60.000 piedi ed non essendo conosciuti dai piloti, venivano scambiati da questi ultimi per oggetti volanti non identificati.
Molti però non trovarono soddisfacente tale spiegazione, insomma difficilmente un pilota avrebbe potuto scambiare un normale aereo con qualcos’altro.
A parte questa breve citazione con chiusura definitiva del caso, da parte delle autorità, non vi furono altre dichiarazioni in merito alla vicenda.
Insomma, anche se le fonti ufficiali negano da sempre qualsiasi coinvolgimento sugli U.F.O., pare che una buona parte degli addetti ai lavori, sostenga invece con forza proprio il contrario.
Naturalmente non si sa se o cosa ci sia di vero nelle varie testimonianze.
Queste sarebbero quindi le motivazioni che oggi spingerebbero ad una azione eclatante citata all’inizio.
Naturalmente si spera che nessuno decida di mettere davvero in atto tutto questo, avendone ben chiara la pericolosità.
Tra l’altro, indagini e testimonianze, hanno già portato molto e si spera che continuando questa strada, si arrivi finalmente alla verità.
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